Le chiese campestri di Seui

Chiesa della Madonna del Carmine sec. XX

La chiesa campestre della Madonna del Carmelo fu edificata nel 1920 in località Arcueri, dopo un tragico evento. Dista nove chilometri dal centro abitato, e circondata da un bosco di roverelle e lecci, le fondamenta poggiano su un sottosuolo calcareo, che costituiscono i tacchi del Tonneri. La facciata semplicemente intonacata, presenta un portone ligneo a due ante, sormontato da una lunetta con croce latina e un rosone, il tetto in coppo ha due spioventi. Internamente si compone di un’unica navata centrale con pavimento in cotto, mentre l’altare si colloca in fondo all’abside. La sua pianta è di forma rettangolare.   
Da un  presunto memoriale scritto dal seuese Effisio Luigi Moi,  vengono ricostruite le origini della chiesa della Madonna del Carmelo. Nel lontano giugno 1919 i seuesi e gli elinesi celebravano assieme la festa della Madonna del Carmelo. La festa si svolgeva nel parco Carmine a Elini, nella prima quindicina di giugno. Dopo il tragico delitto che causò la morte del compaesano seuese  Deidda Francesco detto Missoni, i seuesi decisero di non recarsi mai più ad Elini, e di celebrare la Madonna del Carmine a Seui, in una nuova chiesa campestre, ereta nel 1920 nella località di Arcueri. I seuesi tramite le offerte votive dottarono la chiesa del simulacro della Madonna del Carmelo, nell’anno successivo per ospitare i fedeli edificarono Sa Posada. Nel 1939 i seuesi immigrati a Palermo donano un cocchio siciliano alla chiesa della Madonna del Carmelo come ex voto. Ancora oggi la festa della Madonna del Carmelo si celebra nell’omonima chiesa campestre di Arcueri, a 9 km. da Seui, la processione inizia all’alba con un lungo pellegrinaggio, e davanti a tutti stà il cocchio siciliano collegato ai due buoi che trasporta il simulacro della Madonna, il rientro e previsto per il giorno seguente, nel tardo pomeriggio. E’ tradizione per i seuesi dormire ad Arcueri, in piazzole adeguatamente attrezzate per tutta la durata della festa.   
Nel corso del XXI sec. nasce il parco naturale di Arcuerì, i fedeli per valorizzare l’area votiva, fecero realizzare e  posare una statua bronzea della Beata Vergine del Carmelo lungo il belvedere. Con la realizzazione di un complesso architettonico, composto da strade lastricate, e  14 piccoli cippi dediti alla via Crucis, nasce nel parco naturale di Arcuerì, l’itinerario del santuario campestre dedicato alla Beata Vergine del Carmelo. L’inaugurazione è avvenuta nel maggio del 2022 alla presenza delle autorità locali e dei fedeli.

Chiesa di San Cristoforo sec. XIV

Tra tutti i luoghi di culto, la chiesa campestre di San Cristoforo è certamente quella più antica. La sua datazione risale al sec. XIV°, quando  durante i numerosi lavori di restauro e ammodernamento, emerse un corpo murario con arco a tutto sesto d’epoca medioevale. La chiesa di San Cristoforo conobbe nel corso della sua lunga esistenza diverse vicissitudini, tanto da renderne necessaria la sconsacrazione tra i sec. XVII° e  XVIII°, quando divenne ricovero per banditi e  ladri. Durante il novecento la chiesa fu sottoposta a un restauro architettonicamente e ripristinato il culto cristiano di San Cristoforo. L’edificio a pianta rettangolare presenta: una semplice facciata a capanna, con al centro un portone ligneo a due ante, sormontato da un oculo rettangolare, il tetto è composto da due spioventi, e lateralmente  dei contrafforti ne reggono il corpo. Internamente si compone di una sola navata centrale, mentre l’antico altare è realizzato su due blocchi gradonati in calce e pietra.  

Ubicata tra i tacchi calcarei del Tonneri, circondata da un paesaggio naturale tipico della macchia mediterranea, raggiungibile da una strada di campagna, la chiesa accoglie ogni anno i sui fedeli, in occasione della festa religiosa di San Cristoforo nella seconda settimana di Giugno.

Chiesa di Santa Lucia sec. XIV

La chiesa campestre di Santa Lucia risale probabilmente al sec. XV. Immersa in un fitto bosco tra alberi d’alto fusto, si raggiunge dalle pendici della montagna, attraversando il rio S’Isca e percorrendo a piedi una salita molto ripida.

In passato vi sostavano i viandanti prima di poter entrare  a Seui. Alcune fonti tramandate oralmente, confermano l’esistenza di un’area  poco distante dalla chiesa di Santa Lucia adibita alla quarantena, e l’esistenza di un cordone sanitario contro l’eventuale presenza di persone affette da lebbra, peste o la malaria.

La chiesa di Santa Lucia apre le sue porte al culto religioso, e ai festeggiamenti, in onore della santa, la prima domenica di Luglio.

Architettonicamente essa si mostra con una facciata a capanna, in semplice muratura, al centro il portone principale è sormontato da un rosone in cotto. Il campanile a vela si posiziona sul tetto a due falde rivestito con coppo sardo. L’interno si presenta con tre navate sormontate da una capriata, mentre l’altare nella sua semplice composizione accoglie al suo fianco la statua della santa, solo nel giorno dei suoi festeggiamenti liturgici. 

Chiesa di San Sebastiano e Santa Barbara sec, XIX

La chiesa campestre di San Sebastiano e Santa Barbara eretta nella zona della miniera di Corongiu, a poca distanza dal paese, fu ricostruita dalle fondamenta negli anni ottanta. 

Della precedente chiesa restano solo i basamenti risalenti al sec. XVII. In origine la chiesa di San Sebastiano fu ereta dai seuesi tra il 1652 e il 1655 con un ex voto fato al santo affinché liberasse la popolazione dalla peste. In seguito la chiesa fu intitolata a una seconda icona religiosa “la Santa Barbara” quale protettrice dei minatori. 

La facciata realizzata in pietra con decori laterali a bugnato, presenta un portone centrale a due ante in legno con arco a sesto ribassato, sormontato da un rosone. Il tetto a due spioventi culmina con un campanile a vela, sormontato da una croce latina. Internamente la chiesa ha una sola navata e un altare in pietra.